Nonostante i giudizi negativi dei piloti sull'orario di gara, le esigenze televisive hano avuto la meglio e così puntuale il semaforo verde del Gran Premio d'Australia si accenderà alle 17 (ora locale). "Far svolgere la gara così tardi - spiega Felipe Massa - vuol dire che la visibilità va peggiorando verso la fine. Ricordo come l'anno scorso fosse quasi impossibile vedere le linee bianche del circuito mentre il sole tramontava". Ma a quanto pare non è servito a far cambiare idea. Intanto il secondo gran premio della stagione farà capire se le Ferrari (che all'esordio in Bahrein hanno centrato una splendida doppietta) sono davvero superiori alle rivali.F1, polemiche per l'orario delle gare
Tutti d'accordo nell'essere contrari. È questo lo stato d'animo dei piloti di Formula uno che descrivono nello stesso modo cosa vedono all'Albert Park al momento della gara: una lama abbagliante che si infila nella visiera e cancella ogni cosa, mentre il mondo tutt'intorno scorre a trecento all'ora. Motivo dell'ultima polemica che si fa strada nel circus in queste ore è molto semplice. Bernie Ecclestone, per motivi economici, ha fissato ancora una volta il via del Gran premio di Australia alle cinque del pomeriggio ora locale. E questo fa sì che i giri conclusivi della gara coincidano con il tramonto e cioé con il momento peggiore per chi si trovi alla guida, con il sole che, basso, entra direttamente nel casco.Chievo Catania un pari sospetto si apre inchiesta
Un risultato che insospettisce, visto che era stato già tanto ampiamente previsto alla vigilia e ora dall'Inghilterra arrivano nuovi sospetti. L'incontro in questione è quello di clacio in serie A tra Chievo e catania finito col risultato di 1-1. Di "Italian job" - scherzetto all'italiana - parla oggi il Sun che in un articolo ricorda come giovedì scorso sette società di scommesse britanniche avessero interrotto le puntate sull'incontro. Una mossa tardiva rispetto a quanto avvenuto in Italia due giorni prima, quando gli allibratori avevano già sospeso le puntate sul match del Bentegodi. Anche la Figc sta raccogliendo informazioni sulla vicedna, ma per ora non è stata aperta un'inchiesta. Tiger Woods ritorna sul green
I Major hanno avuto sempre un posto speciale nella mia carriera e penso che Augusta sia il posto dove ho bisogno di essere, anche se è passato un pò di tempo dall'ultima volta che ho giocato". L'assenza del campione dai campi da golf risale a metà novembre, quando vinse al JBWere Masters. Da allora è stato un crescendo di situazioni solo negative che riguardano la sua vita privata e che hanno avuto ripercussioni sulla sua immagine professionale: dall'incidente contro un idrante alle rivelazioni sulla sua vita privata, ad amanti uscite allo scoperto una dopo l'altra. Il campione statunitense si è anche sottoposto a una terapia per curare la sua ossessione per il sesso e sembra che ora sia possibile una riappacificazione con la moglie Elin. "Sono stato in terapia per quasi due mesi - ammette - e sto continuando il mio trattamento. Anche se sto tornando a giocare, ho ancora tanto lavoro da fare nella mia vita privata".
Woods spiega di aver scelto il Masters di Augusta perchè era il primo appuntamento disponibile "quando mi sono finalmente trovato nella posizione di poter pensare di nuovo al golf" e si scusa con Joe Lewis e Arnold Palmer per non aver accettato l'invito per la "Tavistock Cup" e l'"Arnold Palmer Invitational". "Voglio ringraziarli ancora per il loro supporto e la loro comprensione, sono tornei fantastici e non vedo l'ora di affrontarli".
La F1 e lo scandalo del ginocchio di Lewis
Non c'è poprio pace nel mondo della Formula 1. Nemmeno il primo giorno di prove libere, a cinque giri di pista, dominate nella prima sessione dalla Force India di Sutil. E così succede che il paddock è attraversato dall'ombra di un nuovo scandalo: il knee gate. Lo chiamano proprio così, lo "scandalo del ginocchio". Il primo ad alzare la voce è stato il capo aerodinamico della Red Bull, Adrian Newey, il progettista più quotato del Circus. "Ci sono una o due macchine che dal punto di vista della conformità alle regole proprio non mi convincono", ha dichiarato ieri sera in una intervista a "Repubblica", sia pure senza fare nomi delle scuderie sospettate. Non passano nemmeno 24 ore e sulla scia delle sue dichiarazioni è salito Bob Bell, uno dei capi della Renault post Briatore.Gregoru Akcerold e una carriera finta
Sognava la carriera del gran calciatore, acclamato dai suppoters e voluto da tutte le più importanti società. Eppure questo desiderio rischiava di restare solo uno dei tanti sogni irrealizzabili. Ma lui non s'è rassegnato e grazie a internet e a qualche amico compiacente s'è costruito una carriera di tutto rispetto, da fare invidia. Gregory Akcelrod, centrocampista francese di 27 anni, ha deciso di usare il web per inventarsi una carriera e, munito di un curriculum - da lasciare a bocca aperta - e di qualche paginata Google, di puntare alla serie A e guadagnarsi un posto alla Cska di Sofia. Una vita calcistica tutta costruita e finta la sua, a partire dalla sua militanza nel Paris Saint Germain e nell'argentino River Plate. Passando per i provini, ovviamente falsi anche questi, nell'Inter e nel Dpmm del Brunei.Anche la Lega Nord vuole Balotelli in Nazionale
Che ci sia qualcuno che voglia Balotelli in Nazionale non c'è nulla di strano. Ma che a spingerlo verso la maglia azzurra sia addirittura la Lega Nord fa uno strano effetto. Ed è di certo una notizia, visto che da sempre politicamente è stata restia a certe affermazioni. Solo qualche giorno fa, infatti, l'Europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio aveva chiuso categoricamente le porte all'eventualità che ragazzi di colore indossassero la divisa azzurra, oggi il dietrofront del giornale 'verdè che lancia l'appello: "Qualitativamente il ragazzo sembra proprio il calciatore del nostro futuro". "Pensare a una rivoluzione è improponibile - sottolinea il quotidiano della Lega pensando all'Italia di Marcello Lippi - se non impossibile.Moto Gp Gresini lancia la sfida agli altri team
Nonostante siano il team satellite della Honda, nessuno nemmeno Fausto Gresini, il responsabile smentisce i propositi del Moto Gp: "Beh non ci nascondiamo, l'obiettivo quando si è in pista è battere tutti gli avversari, magari anche la Honda ufficiale". Comincia con grande ottimismo il 2010 di una delle squadre MotoGP che più incuriosisce, quella faentina, presentata oggi a Milano. Un team, come il capo stesso lo definisce, "italianissimo". Perché la grande novità è l'ingaggio di Marco Simoncelli e Marco Melandri che prendono il posto di Alex De Angelis e Toni Elias. Certamente un pacchia per un responsabile di scuderia sempre a caccia di sponsor, specie in tempi di vacche magrissime come quelli attuali. Le aspettative sono tante, anche se i primi test in Malesia sono stati un po' complicati.Gli azzurri di Lippi in amichevole contro il Camerun
Comincia già a respirarsi aria di Mondiali nell'aria. Un po' complice la bella stagione che già in qualche regione d'Italia inizia a fare capolino e soprattutto per le amichevoli che vedono impegnate le varie nazionali. Satsera tocca ad esemlio all'Italia di Lippi che incontrerà il Camerun. Tre novità per gli azzurri che scenderanno in campo nel Principato di Monaco, l'ultima prima della conclusione del campionato: sono il portiere del Palermo Sirigu, il difensore del Bari Bonucci e il centrocampista del Cagliari Cossu. Tra i 23 convocati dal tecnico azzurro tornano Bonera, Maggio, Montolivo e Borriello. È proprio l'attaccante la grande novità, candidato ad un posto da vice Gilardino in chiave Mondiale. Il dettaglio dei convocati.Urbano Cairo lascia la presidenza del Torino
Un addio che fa notizia e molto scalpore: Urbano Cario lascia la guida del Torino. L'editore ha deciso di mette in vendita la squadra. Arriva così al capolinea l'avventura della società granata insieme all'imprenditore: attraverso le pagine del quotidiano torinese "La Stampa" Cairo ha scelto di raccontare il perchè del suo addio. "Non voglio rimanere in paradiso a dispetto dei santi. Lo dico a malincuore, a grande grande malincuore: ho deciso di mettere in vendita il Toro. Una parte minoritaria ma rumorosa della tifoseria non mi vuole più e può creare problemi ambientali alla squadra. Basta, lascio". Cairo precisa anche che non si è già fatto avanti qualcuno. "Giuro di no, su quanto ho di più caro. D'altronde, prima di questa intervista il Toro non era ancora in vendita. Sono rimasto zitto due mesi, ho lasciato che parlasse il campo.
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